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PALAZZO ZIANI SAN MARCO 4934 VENEZIA

 

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Palazzo Ziani San Marco 4934 Venezia
Sala del consiglio degli Dei
relazione tecnica indagini endoscopiche.

 

Il 19 luglio 2011 su V/s incarico allo scopo di determinare le modalità costruttive del solaio dell’ufficio 11 a palazzo Ziani, sono stati effettuati 2 fori di diametro 15 mm. dove è stato
introdotto un endoscopio a fibre ottiche. L’ispezione ha consentito di determinare il pacchetto costituente il solaio e le varie problematiche esistenti.
La struttura costituita da travi in legno ha all’intradosso una pannellatura in tavole di legno di cm. 3 di spessore, sulla quale è stato formato comprensivo di rinzaffo, l’intonaco decorato che misura uno spessore di circa 18 mm.

 

VENEZIA-3 Particolare della decorazione durante la procedura preparatoria all’indagine endoscopica

 

 

In corrispondenza del secondo foro si è misurato un distacco dello stesso dal tavolato, si
riscontrano inoltre varie fessurazioni che attraversano la decorazione con evidenti curvature
e deformazioni di materia un po’ ovunque.

 

 

VENEZIA-4 Il soffitto in oggetto presenta delle testimonianze di precedenti interventi che si possono appurare dai vari inserimenti di “patere” in plexiglass distribuite secondo la necessità di mettere in sicurezza il manufatto e la realizzazione di stuccature che percorrono la decorazione policroma in varie superfici.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dettaglio relativo all’ avviamento della procedura endoscopica. Dall’ accertamento effettuato, abbiamo riscontrato che lo stato di conservazione in cui verte il manufatto è preoccupante. La qualità strutturale del supporto è insufficiente ed inadeguata per sostenere simile peso materico, per nulla invece l’ elemento policromo che dimostra una buona coesione al supporto.
La natura della decoesione tra ossatura lignea e superficie intonacata, è riconducibile vista la datazione di realizzazione della decorazione, alla costruzione del tessuto del controsoffitto. In genere quest’ultimo, è un elemento di finitura utilizzato per motivi di ordine estetico/decorativo e costituito prevalentemente da un’ armatura di canne “incannucciato”.
In questa circostanza invece, episodio anomalo ed inconsueto, rileviamo un supporto composto e fabbricato in tavolato ligneo. Raramente impiegato per questo genere di lavorazioni e con questo tipo di metratura, l’utilizzo di questo materiale appare insolito sostanzialmente per sua morfologia costitutiva, più sensibile e vulnerabile a circostanze che possono originarsi da situazioni per esempio, di cambiamento termico o di umidità percepita nell’ambiente in cui si trova o da attacchi di insetti xilofagi e quant’altro.

 
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Durante l’ispezione, non sono emerse tracce di rete o materiale similare, propedeutici per ricevere e sostenere le lavorazioni delle materie successive prevalentemente costituite da inerti silicei e grassello di calce.
Questa assenza, fa supporre con la complicità del tempo, ad un principio di decoesione tra il tavolato ligneo e la materia sovrammessa con il progressivo calo di alcune aree decorate.
Inevitabilmente non essendoci una struttura in grado di tenere aggrappato l’intonaco, sono risultate diverse le aree coinvolte da questo problema che in certe circostanze, è in pericolo di crollo.

 

 

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Particolare della decorazione con inserita una placca in plexiglas testimonianza
di un intervento precedente atto a mettere in sicurezza il manufatto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nell’intervento di restauro realizzato antecedentemente, si possono contare un numero importante di lastrine di plexiglass inserite per mezzo di perni al supporto della decorazione, a fronte di diversi cedimenti più o meno ragguardevoli.
A distanza di anni questo fenomeno relativo alla perdita di coesione tra le due materie, sta a evidenziare come si evince dal responso delle ispezioni endoscopiche, che l’intero manufatto necessita di una procedura puntuale e capillare di consolidamento.

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In questo particolare si può notare la decoesione tra supporto ed intonaco con il successivo abbassamento di una porzione decorata. Il cedimento della porzione policroma, è stato 

VENEZIA-10imperniato e poi stuccato non in conformità complanare, per cui ci ritroviamo degli spessori fuori quota.

 

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Particolare del calo subito con il conseguente deperimento ed indebolimento della materia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In questo particolare non ancora restaurato, si registra un nuovo indebolimento tra il supporto ligneo e la materia ad intonaco, per cui si può dedurre che la fenditura sia di nuova origine.  Dalle analisi eseguite, si desume che la conseguente separazione tra le due materie, si espande nelle aree già deboli, con delle piccole incrinature iniziali che progressivamente con il peso materico, tendono a modificarsi in fessurazioni più profonde per poi in seguito staccarsi.

 

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Dettaglio degli schizzi descritti da quanto emerso durante l’esplorazione endoscopica.

 

 

CARATTERISTICHE TECNICHE DEL MANUFATTO
Ubicazione: Palazzo Ziani San Marco Venezia soffitto policromo situato al primo piano nobile.

Soggetto: carattere mitologico “Sala del Consiglio degli Dei” . Decorazione di carattere mitologico con tondo centrale attorno al quale, si sviluppano scene di caccia, cortei, sacrifici. L’ornato a fasce, si sviluppa con complicate figure
geometriche che si combinano con raffinate grottesche comunicanti, dai toni chiari delle formelle mistilinee a grisailles con medaglioni monocromi a fondo oro.

Autore: attribuzione Pietro Moro – Giuseppe Borsato.

Anno: decorazione neoclassica ottocentesca.
Descrizione:

Tecnica di esecuzione: dipinto murale ad affresco, le “giornate”.

Tecnica di riporto del disegno: rare incisioni.

Spessore e caratteristiche intonaco di supporto: malta a base di calce aerea ed aggregati a
granulometria fine, spessore strato 18 mm.

Spessore e caratteristiche arriccio: malta a base di calce aerea ed aggregati a granulometria
grande, spessore strato 2-3 cm.

Caratteristiche del supporto murario: tavolato ligneo cm. 3.
ANALISI DELLO STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTA
D’INTERVENTO

Le principali componenti di degrado che interessavano il dipinto policromo prima dell’intervento di restauro, riguardano principalmente la conservazione del supporto strutturale. Sono state censite diverse aree interessate da cedimenti di carattere strutturale, preoccupanti perché prossime o in procinto di caduta. La pellicola pittorica della decorazione appare in buono stato di aderenza, non sono visibili situazioni di polverizzazione o degrado cromatico. Le decorazioni ottocentesche si presentano uniformemente ricoperte da uno strato di colore (ridipintura) superficiale incoerente e di notevole spessore. Le decorazioni nel loro complesso sono sostanzialmente integre, ma singole figure e scene o
parti delle stesse, hanno sofferto per gravi manomissioni e ridipinture che ne hanno pesantemente danneggiato la loro trasparenza.

MESSA IN SICUREZZA

L’estrema urgenza di salvaguardare e proteggere la decorazione policroma, ha previsto l’inserimento provvisorio di placche circolari in plexiglass e perni di sostegno in acciaio, fatti aderire alle superfici necessitanti introducendoli nell’ossatura di sostegno dell’ornato.
Questa operazione, è stata effettuata nel contempo con i risultati che emergevano durante l’esplorazione endoscopica.
Dai dati rilevati infatti, siamo riusciti a comprendere le varie problematiche che interessano l’intera superficie decorata e per mezzo di quanto emerso, poter affrontare l’intervento con una più corretta procedura.

PRECONSOLIDAMENTO


La prima fase di intervento si avvierà con un preconsolidamento della pellicola pittorica in fase di distacco circoscritta in alcune aree, mediante impregnazione con resina acrilica diluita al 3% in acqua demineralizzata.

PULITURA


La rimozione meccanica dalla superficie pittorica dai depositi superficiali incoerenti che si sono depositati nel tempo (polveri atmosferiche) o sovrammessi ai fini conservativi eseguita mediante pennelli morbidi e aspirapolvere.


CONSOLIDAMENTO


Le operazioni di consolidamento consisteranno nella riadesione puntuale dell’intonaco al supporto ligneo mediante iniezioni localizzate con malta da iniezione a basso peso specifico a base di calci naturali esenti da sali efflorescibili (PLM-AL),  previa veicolarizzazione dei canali con acqua ed alcool.
Le iniezioni saranno eseguite sfruttando come canali di adduzione le fessurazioni esistenti, previa chiusura di queste ultime, per evitare fuoriuscite di malta. Il consolidamento della pellicola pittorica verrà effettuato tramite l’utilizzo della resina acrilica in soluzione idroalcolica (ACRILMAT) applicata a spruzzo; mentre per le parti con sollevamenti più pronunciati, saranno eseguiti dei piccoli interventi localizzati supportati da carta giapponese bagnata con resina acrilica, in concentrazione al 3% (ACRIL 33) tramite pennelli e spugne naturali.


STUCCATURA


Verificato il corretto ristabilimento della coesione dell’intonaco al supporto si procederà, previa demolizione delle stuccature esistenti instabili e decoese, alla stuccatura delle fessurazioni con una malta la cui composizione sarà il pìù possibile compatibile con il supporto esistente mediante l’utilizzo di malta composta da grassello, sabbia fine e polvere di marmo.
Le stuccature delle microfessurazioni saranno eseguite con una malta composta da grassello e carbonato di calcio. 

REINTEGRAZIONE CROMATICA


A conclusione dell’intervento e sulle valutazioni effettuate in collaborazione con la Direzione Lavori ed i tecnici della Soprintendenza, verranno effettuate delle campionature eseguite con diverse modalità tecniche di ripristino cromatico della superficie, che successivamente, daranno l’avvio alla procedura della reintegrazione pittorica da attuarsi con l’obiettivo di rendere l’intervento omogeneo ed equilibrato con il contesto ed allo stesso tempo leggibile ad un’analisi ravvicinata.


Venezia, lì 30 agosto 2011